“Scendi, siamo INgiardino”, viaggiare restando a Bologna
“A chi resterà in città questa estate promettiamo un viaggio in terre lontane, bellissimo e pieno di meravigliose scoperte, stando comodamente seduti INgiardino: al fresco e in un posto fuori dall’ordinario, informale e accogliente”.
Un viaggio fatto di “musica, racconti e immagini per riqualificare uno spazio periferico di interesse socio-culturale, valorizzare la diversità e offrire spunti di riflessione sui “viaggi sostenibili”, da mettere subito in pratica”. Un viaggio come tema principale di “Scendi, siamo INgiardino“, la rassegna estiva interamente gratuita in programma fino al 12 settembre il giovedì sera alle 21 per “andare oltre i confini e immergersi nella ricchezza del diverso”.
Nelle parole di Lorenza Magnetto, tutto il valore di un’esperienza unica. “La rassegna ospita musicisti di spessore come Simone Zanchini, Cristina Renzetti, Eloisa Atti, Carlo Maver, Riccardo Tesi e Maurizio Geri. Prevede anche due film “Made in BO”: “Palestina per principianti” di Mammut Film e “In viaggio con Ermanno” di Anima Film. In apertura di alcune di queste serate, anche dei brevi talk con viaggiatori sostenibili o, comunque, “strampalati e sognatori” come piace a noi di INstabile: Barbara Cassioli di “Viaggiare a piedi scalzi” che ci racconta del suoi viaggio in autostop da Livergnano a Lampedusa con l’obiettivo di sostenere e far conoscere Mediterranea Saving Humans, Obes Grandini che con la sua bicicletta ha girato in solitaria mezzo mondo e Marcello e Monica di “In viaggio con Tina” due ciclisti e il loro cane a caccia di avventure. Il tutto nel giardino di INstabile, in via Osoppo 6a“. Tutti i dettagli sono a questo link.
Noi di INstabile, dicevamo. E allora partiamo dal principio.
“INstabile è un progetto che nasce alla fine del 2014 nell’estrema periferia di Bologna – nel Quartiere Savena – da un gruppo di cittadini conosciutisi grazie alla locale Social Street e che si attivano per recuperare l’ex centro civico del Villaggio (INA Casa) Portazza abbandonato da 30 anni. Questo gruppo informale di cittadini, con l’Associazione Pro.Muovo, il supporto di Coop Adriatica e in sinergia con l’Amministrazione Locale, avvia un processo collaborativo di co-progettazione durato 6 mesi circa a cui prendono parte circa 200 cittadini e 30 organizzazioni del territorio e definisce un progetto per il recupero e il riuso creativo delll’ex centro civico che chiama ‘INstabile, alla Portazza di tutti'”.
Il bilancio di questi primi cinque anni è decisamente positivo. “Tante soddisfazioni e tante fatiche, come ogni cosa bella! Soddisfazioni perchè è stupefacente vedere tornare in vita, dopo tanto tempo, un luogo abbandonato, è arricchente partecipare ad un “processo dal basso”, è gratificante riuscire a rivitalizzare il proprio quartiere offrendo cultura, attività sportive, laboratori e corsi, è bello coinvolgere quanta più gente possibile e mettere a disposizione le proprie competenze, sentendosi parte di un qualcosa che cambia e che cresce.
Faticoso perchè tutti noi siamo volontari – e non siamo mai abbastanza! – ed anche perchè siamo qualcosa di completamente nuovo ed innovativo quindi difficilmente “incasellabile” per istituzioni o altri soggetti con cui abbiamo a che fare”.
Partecipare a INstabile è facilissimo. “Ogni secondo e quarto mercoledì di ogni mese ci troviamo in assemblea dalle h 19.00 alle 21.00 in Via Osoppo 6a. Le nostre assemblee sono aperte, pubbliche e sono molto esplicative rispetto al chi siamo, cosa facciamo e come lo facciamo. Diciamo che puntiamo tutto sulla “trasparenza” e sulla simpatia. A volte le persone tornano e poi si fermano e diventano parte del gruppo più attivo/operativo – ed è un +1 che ci dà energia nuova – e altre volte semplicemente curiosano quel che basta per decidere o di non tornare affatto oppure di partecipare, ma in veste di utenti e fruitori delle attività”.
L’ambizione di INstabile per il futuro è “diventare, in collaborazione con l’amministrazione comunale e di quartiere e la comunità locale, un epicentro urbano di coordinamento e coprogettazione di servizi culturali e sociali, oltre che luogo di incontro fra i diversi attori del territorio, focalizzato su tre tematiche principali: cultura, welfare di comunità e lavoro. L’obiettivo del progetto è dar vita a un COMMUNITY CREATIVE HUB così da rispondere alle esigenze di rivitalizzazione socio-culturale del Quartiere, in uno spazio accessibile, inclusivo e dinamico, dove realtà organizzate e non possono incontrarsi e contaminarsi generando un impatto positivo sul territorio”.
Al momento, per i prossimi due anni, “sappiamo che, nel nuovo spazio di via Osoppo, che sorge a fianco del centro civico e che stiamo recuperando con i volontari del progetto anche grazie al sostegno economico di Fondazione Carisbo attraverso il bando ‘Rigenerazione Urbana’ e del ‘Premio Chiara Zevi’, continueremo a proporre attività culturali, sociali, corsi e workshop e ci proporremo come coworking e aula studio serale in continuità con la Biblioteca di quartiere. Insomma ci manteniamo attivi e allegri”.
Sullo sfondo, c’è sempre lei: Bologna. “Sono piemontese, della Val Susa, arrivata a Bologna nel 2002 per fare uno stage universitario in un’azienda che si occupa tutt’oggi di Formazione, Comunicazione e Teatrodimpresa in ambito aziendale”, ci ha rivelato Lorenza. “Mi sono subito innamorata della città e restare qui è stato un processo naturale… mi rendevo conto che gli anni passavano e io non avevo alcuna intenzione di tornare indietro. Sono sempre stata una vorace fruitrice di tutto ciò che Bologna poteva offrirmi a livello culturale: dal teatro alla musica – in primo luogo – dal cinema alle mostre fino alle varie rassegne che fiorivano d’estate, sia in centro che in periferia. In pratica andavo a prendermi tutto ciò che mi piaceva ovunque fosse a “portata di bicicletta” (o di passaggi). Il mio sogno era di organizzare una rassegna culturale… e dall’anno scorso l’ho realizzato con INstabile Portazza!”.