Poke Bowl, ecco dove l’abbiamo provata
Quando la Poke Bowl ha raggiunto l’Italia, in molti se ne sono innamorati. Papparè compreso. “Abbiamo voluto portare nelle nostre cucine e ai nostri clienti questo piatto fresco, colorato e pieno di sapori diversi, e ripensarlo con il nostro stile”.
E così abbiamo deciso di provarlo, e di scoprire qualcosa sull’origine di questa parola. Il termine, hawaiano, significa “tagliato a cubetti”. Vi sono poi 4 passaggi: la scelta della base, quella della proteina, la marinatura e il topping.La versione firmata Papparè prevede “riso basmati come base, l’hummus home made sempre diverso (noi abbiamo provato quello alla curcuma), verdurine fresche (asparagini, pomodorini, spinacino e avocado nella nostra ciotola) e ceci croccanti, per giocare con i colori, con i sapori, e anche con le consistenze”. Da aggiungere, se si desidera, seitan alla piastra, gamberi o salmone scottato.
La Poke Bowl, in fondo, può avere infinite varianti. Ma in questo caso un filo logico c’è. “Abbiamo seguito le stagioni, passando dal cavolo Kale agli spinacini, dagli edamame ai pomodorini, dal cavolo viola agli asparagini”.
E per completare questa ciotola ricca di sapori si può scegliere tra seitan marinato, gamberetti saltati o salmone scottato.
Da antipasto, oggi è sempre più un piatto principale. Ma quali sono le preferenze dei clienti? “Il salmone è probabilmente il più apprezzato, delicato sia nel gusto che al palato. Il seitan insaporito dalla soia e dal limone è invece la scelta più adatta per chi vuole spezzare la dolcezza delle verdure. I gamberetti sono suggeriti, infine, per chi ama i sapori più vivaci, insaporiti dalle spezie e saltati in padella”.
Poche calorie, per la gioia di chi da sempre combatte con la bilancia. Un piatto promosso, dunque, in qualsiasi regime alimentare.
E questo è solo l’inizio. “Per il prossimo menu avremo tante altri novità da introdurre in un piatto vivace come il Poke Bowl”.
Papparè
Via Dè Giudei, 2 – Bologna
Tel +39 051 0954088